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Nel 1981 il Maestro Pham Xuan Tong codificava il Qwan Ki Do come l’elaborazione di una unica sintesi tra le arti marziali vietnamite e le tecniche di Kung Fu trasmesse al Maestro Tong dal Maestro cinese Chau Quan Ky, esponente della Scuola degli Artigli della Tigre e della Gru del Monte Nga Mi.
La struttura italiana del Qwan Ki Do è diretta dal Maestro Roberto Vismara 9° Dang che nel 1981 ha costituito l’Unione Italiana Qwan Ki Do e che opera sul territorio nazionale.
Per i suoi praticanti italiani, Il Qwan Ki Do, Kung Fu cino-vietnamita, non è solo un’attività motoria ma un vero metodo educativo del corpo e della mente e non solo per i più giovani.
Le caratteristiche fondamentali del Qwan Ki Do e le sue origini di sintesi tra arti marziali vietnamite e stili di Kung Fu della Cina Meridionale si esprimono bene nella definizione sintetica che venne utilizzata per il Qwan Ki Do di “Kung Fu Cino-Vietnamita”.
Il Qwan Ki Do è caratterizzato infatti da un vasto repertorio tecnico composto da: tecniche di mani e di piedi, pugni, gomiti e ginocchia; tecniche di presa, con leve e proiezioni e tecniche di spazzata e forbice; inoltre tecniche di una grande varietà di armi tradizionali, la pratica di progressioni codificate dette Thao Quyên.
La totalità di queste progressioni costituisce l’archivio e la loro codificazione garantisce l’eredità tecnica della scuola.
Le competizioni corrispondono alle categorie di tecnica (concatenazioni a mani nude e con armi) e combattimento a squadra (mani nude ed armi).